Cliff Young

Cliff Young – Potato Farmer

“Questa è la storia di un atleta incredibile. Forse l’atleta più strano della storia, autore di una delle più inaspettate performance che si siano mai viste. Questa è anche la storia di un uomo straordinario, che dal nulla più assoluto è entrato nella leggenda dello sport mondiale.”

Ho scoperto la storia di Cliff Young ascoltando il podcast Mirabilia (ve lo consiglio, tante belle storie, alcune assurde, altre tragiche, altre così strane da sembrare inventate).

Cliff Young è un coltivatore di patate australiano, che nel 1983, all’età di 61 anni, vince, completamente a sorpresa, la Westfield Sydney to Melbourne Ultramarathon, una corsa di endurance di 875 chilometri. Si presentò alla partenza in tuta da lavoro e stivali, senza dentiera (diceva che sbatacchiava mentre correva) e col suo passo strano, goffo e sgraziato (più tardi battezzato “Young Shuffle”) sbaragliò la concorrenza, correndo senza dormire per più di cinque giorni ed arrivando al traguardo con oltre 10 ore di vantaggio.

La sua strana andatura, la Young Shuffle appunto, è stata studiata e adottata da altri ultra-runner perchè meno dispendiosa e più aerodinamica della normale andatura di corsa.

Young è morto ad 81 anni nel 2003, e il presidente dell’Australian Ultra Runner Association l’ha salutato così:
“He was an ordinary guy who achieved extraordinary things,”
[Era una persona normale che ha ottenuto risultati eccezionali]

Cose a caso

Ho scoperto dalla nipota accademica (nonchè scienziata della comunicazione) che le ragazzine fanno questa cosa che si chiama “camera roll dumb” (cioè il “rullino stupido”), in pratica fotografano cose e le postano su Instagram.

Io da bravo boomer (ve lo devo spiegare? allora siete boomer anche voi!) ho pensato di utilizzare la stessa tecnica con uno strumento arcaico che è quello del blog.

Basta longform (articoli di approfondimento, lunghissimi) che tanto non legge nessuno e che non ho tempo di scrivere.

Verrete inondati di post brevi, a metà tra il tweet e l’occhiello giornalistico, relativi ad argomenti assolutamente a caso, che mi sono venuti in mente di notte mentre non dormo o che il mio cervello partorisce quando sono in debito di ossigeno mentre corro.