“La tromba.
Quando ci soffi attraverso, trasforma il tuo respiro in musica.”
Il mio rapporto con la musica è da sempre doppio: quella ascoltata e quella suonata!
Praticamente da quando so leggere ho iniziato anche a studiare musica, prima con 2 pallosissimi anni di “Teoria e Solfeggio” (allora, negli ultimi anni 70, si usava così), poi ho iniziato suonando il clarinetto con poca soddisfazione (complice probabilmente anche l’insegnante…) per passare poi al corno ed infine al mio vero grande amore: la tromba!
L’esordio nel “Premiato Corpo Musicale di Parre” avviene a 11 anni, con uno strumento che dire antiquato è poco! E già che ci sono, alla prima apparizione pubblica penso bene di farlo cadere per terra!
Dopo qualche anno passo alla mia prima tromba, una Jupiter da studio, ma sempre meglio del catorcio fornito dalla banda.
Passano ancora alcuni anni (4 o 5, non ricordo) e acquisto in seconda mano da un ex bandista una stupenda Yamaha 3 colori (ottone, argento e rame): esteticamente una figata, come strumento invece non è ancora il top…
Per avere il non plus ultra degli strumenti, la Bach Stradivarius 37 Silver (che come dice il mitico Rivellini è LA tromba in Si bemolle), devo attendere la laurea, ma ne è valsa la pena: è uno strumento mostruoso, prontissimo e con una buona facilità a portarsi sulle note acute (lì il limite è il suonatore, non lo strumento!). Certo bisogna suonarlo!
Dopo aver sentito come rende questo strumento quando lo suona certa gente, e in particolare dopo aver sentito Dave Douglas a Clusone Jazz (li mi sono detto: “A me quando l’hanno venduta non hanno dato tutte quelle note li!”) mi sono rimesso a studiare: tecnica, respirazione, note lunghe, elasticità e la cosa ha prodotto i suoi frutti!
Negli anni ho suonato un po’ di tutto: dal liscio (per fortuna una breve parentesi…) al rock e al rithm ‘n blues con la mitica Rim Shot Band (che purtroppo è finita come è finita), con parentesi in quintetto d’ottoni e altre formazioni amene (la formazione più eterogenea è stata quella dei Mappett: 2 chitarre, 2 clarinetti, 1 flauto, 1 tromba, 1 trombone e vari cantanti, quella più disastrosa la “Macchu Picchu Big Band”, durata poco più di 2 mesi).
Oggi suono solo nella banda (quella di Villa d’Ogna, con qualche parentesi con quella di Parre che ho un po’ tradito), e suono poco e male: non ho il tempo materiale per studiare e mi dedico molto più agli aspetti organizzativi delle attività bandistiche che a quelli musicali!
A proposito: a luglio c’è il Campus!
ciao. potresti aiutare i tamarros a trovare 1 trombettista e 1 trombonista? se ti va, guarda la nostra pagina in facebook (cerca “The tamarros”)o in myspace. siamo la compagnia Ambaradan (Slapsus, Eccentrici ecc…). abbiamo bisogno di allargare la banda! grazie per l’attenzione. Pier
Purtroppo non saprei come fare… se ti va, iscriviti al forum di trombettisti.net, vedo che li parecchi postano ricerche e offerte per musicisti.
Ciao amore mio!!!
Non sapevo di esserci anch’io sul tuo blog!
come puoi mancare?
Ma cos’è quello sgorbio che esce in parte al mio nome?
è il tuo mostrillo personale! quando scrivi compare sempre lui!
Anch’io suono, o meglio suonavo. Clarinetto piccolo in mib, esordio in banda a poco più di 10 anni, dopo due anni di solfeggio con il metodo Bona e il Lefebre per clarinetto. Verso i 18 anno ho imparato anche il basso elettrico. Ora è tutto nell’armadio ma prima o poi rispolvero tutto.
Pasquale Bona, quanto l’ho odiato… e Gatti, e Peretti, e Clark e Arban…
Il fatto che il clarinetto sia nell’armadio e non in cantina o peggio venduto, vuol dire che è qualcosa a cui tieni. E non te ne libererai facilmente!
Il mio motto ultimamente è “suono poco, ma suono!”