Il tutto e il niente

Ripesco dal passato questo mio scritto pubblicato su “Cresciuto in Oratorio”.

Credevo di averlo postato sul blog, invece non l’ho più trovato… evidentemente ho solo pensato di farlo…

RACCONTO: Il “tutto e niente” di Igor Brusetti

In Oratorio non ho imparato nulla, ma ho imparato tutto.

Non sapevo suonare la chitarra, e non ho mai imparato, però mi sono appassionato alla musica e ho iniziato a suonare la tromba nella banda.

Non sapevo cantare, e non so cantare nemmeno adesso, ma ho fatto un sacco di recital, musical, canzoni coi bambini, sul pullman e sul palco.

Non sapevo recitare, ma mi hanno fatto calcare spesso il palcoscenico, da Giona nella balena a Giuseppe con Maria e il nastro isolante, e le operette, i recital con gli adolescenti.

Non sapevo cosa fosse un mixer, ma mi ci hanno messo dietro spesso, che fosse quello delle luci, dei microfoni, che fosse un occhio di bue o una macchina del fumo.

Non sapevo ridere, mi vergognavo ad esibirmi, ma con un corso di clownerie, son 30 anni che con gli amici di allora portiamo qualche sorriso in giro per palchi, feste e Oratori.

Non ho imparato niente, ma mi hanno insegnato a stare al mondo, a sopportare, a fare senza preoccuparsi troppo di chi guarda e critica, a donare senza aspettarmi niente in cambio, a dire le cose con chiarezza, a mandare giù certe volte, e a urlare certe altre.

Ho imparato tanto… e forse anche insegnato qualcosa.

Roma, 2016, Maratona del Giubileo

Il miracolo non è di essere giunto al traguardo,
ma di avere avuto il coraggio di partire.
(J. Owens)

20160409_071313Ma chi te lo fa fare?
Due anni fa, al termine della Maratona di Roma 2014, una delle prime cose che ho detto a mia moglie è stata: “Basta, io maratone non ne farò più. È stato bello ma è una gara troppo dura e impegnativa, farò solo distanze più brevi.”
E in effetti è così, la maratona è dura!
Corro da qualche anno ma non ho mai corso con estrema costanza.
Soprattutto non sono mai riuscito a seguire un programma di allenamento da cima a fondo, né per le prime maratone né per gare più brevi.
3 allenamenti a settimana per me sono tanti.
E non è colpa dei figli, della famiglia, del lavoro, dell’inverno che fa freddo… è che io sono pigro e fatico ad alzarmi presto al mattino per un ora di corsa.
Delle 16 settimane con tre allenamenti a settimana previste dalle comuni tabelle per la preparazione alla maratona, ne riesco a fare il 30-40%…
Quindi per correre la maratona, soffro. Continua a leggere

La peggiore sul Brembo

Come ogni anno da quando ho iniziato a correre con costanza e un po’ di serietà, il 6 gennaio è il giorno della Mezza sul Brembo.
È una gara che mi piace molto per l’organizzazione: 5 metri dopo l’arrivo si entra nel palazzetto del CUS, dove si trova deposito borse, ristoro e docce calde.

Il percorso non è dei più veloci, ci sono diversi saliscendi ma soprattutto un antipatico cavalcavia sopra l’autostrada esattamente al 18° chilometro e da li in poi la strada è tutta in leggera salita e quasi sempre contro vento, ragionper cui gli ultimi 3 km sono spesso il “colpo di grazia” per chi arriva al limite.

Quest’anno l’ho fatta solo per onor di firma: ho corso molto poco sia a novembre che a dicembre, e ho iniziato gennaio con qualche velleità in più. Due giorni prima ho fatto 15 km con salite e discese importanti, quindi le gambe erano già abbastanza cotte.
Non mi stupisco quindi della mia peggior prestazione di sempre in Mezza Maratona, 2 ore e 3 minuti scarsi.

Prima o poi il “Personal Worst” arriva… cerco che sono ben lontano dalla mia miglior forma, con 15 minuti in più sul cronometro… ma il 2015 vedrà la mia riscossa. Obiettivo stagionale è far bene la Sarnico – Lovere, e qualche buona mezza, visto che per il sogno impossibile della GTO è troppo presto…