La Dart-Caverna

A dicembre 2018 io e i miei figli abbiamo iniziato ad appassionarci al mondo delle freccette professionistiche PDC, complice l’abbonamento a DAZN, le vacanze di Natale e il mondiale di freccette all’Alexandra Palace a Londra.

Lì abbiamo conosciuto Michael Van Gerwen, Peter Wright, Gerwyn Price e Daryl Gurney. A mia moglie invece piace Dimitri Van den Bergh, perchè prima di salire in pedana si mette a fare balletti…

Come in tutti gli sport, quando vedi i professionisti sembra tutto facile, e per capire quanto sia complicato prendere un triplo 20 abbiamo comprato un bersaglio economico, 12 frecce altrettanto scarse (sapevamo che avrebbero avuto vita breve…) e nella cantinetta a fianco al box abbiamo appeso il bersaglio con una tavola di legno grezza come “sfondo”.

L’idea era quella di migiorare pian piano questo “setup”, dando una mano di colore, mettendo le luci LED attorno al bersaglio e sistemando due board per poter giocare sia io che mio figlio di 9 anni, che alla board alta non ci arriva per togliere le freccette.

Dopo mesi e mesi a cercare il materiale di recupero (perline di rivestimento inutilizzate), il fondo, il colore, i LED, pennelli, tasselli e chiodi, arriviamo a febbraio 2020 senza aver ancora cambiato nulla.

Complice la quarantena per la Covid-19, ci siamo messi al lavoro. Nelle foto potete vedere le varie fasi della nostra “opera d’arte”: smontato il setup precedente, dipinto il pannello e le perline laterali (fondo + due mani di nero), rimontato il pannello e i due supporti per i bersagli (anche se per ora ne abbiamo uno solo, ma alla fine del lockdown andremo a trovare gli amici di Triplo 20 a Brescia per comprarne uno nuovo e un quintale di alette) abbiamo ripreso a giocare.

Per finire mancavano i LED, ma nel frattempo ho recuperato un faretto sempre LED che ho appeso al soffitto e fa egregiamente il suo lavoro, quindi la striscia LED non l’abbiamo più usata, anche perchè portare la corrente fino lì era un po’ complicato.

Abbiamo disegnato in bianco il logo della Target: anche se non abbiamo niente di questa marca era il più facile da disegnare.

Per finire messe le tre perline a fare da cornice e “inchiodato” tutte le alette che abbiamo rovinato in questo anno e mezzo sulla parte superiore.

È venuto abbastanza bene, alla fine, considerando che è tutto materiale di recupero (tranne il bersaglio!)

Bonus: mentre aspettavamo la pittura, abbiamo preso e carteggiato un pezzo di legno di abete e creato un porta freccette.

Falegname DIY

Dopo il primo esperimento con il fai-da-te tecnologico, questo mese mi sono dedicato ad un progetto fai-da-te più manuale: ho trasformato un “sottolavabo” da un inutile coso di legno, a un armadietto con due ante.

Cioè da così:

A così:

In pratica, per qualche assurdo motivo il “designer” ha costruito (o fatto costruire) il mobiletto mettendo solo i due cassetti, senza la possibilità di aprire le due ante, che pure ci sono ma sono bloccate da una placca di metallo e non hanno le cerniere.

Quindi ho comprato 4 maniglie, 4 cerniere e mi sono dato da fare con cacciavite e trapano.

Montare le maniglie è stato veramente facile (4 buchi col trapano), montare invece le cerniere e cercare di mettere le ante belle dritte senza “buchi” o disassamenti non è stato per niente facile e il risultato finale è comunque un anta un po’ storta e staccata dai cassetti (si vede anche nell’immagine!).

Risultato finale:


30 minuti per smontare le ante
60 minuti per rimontarle allineate (e non ci sono riuscito!)
10 minuti per forare e montare le maniglie

36 euro spesi per maniglie e cerniere.
un sacco di euro risparmiati!

Soddisfatto al 90% (perchè a me le cose storte non piacciono).

Aggiustatutto FaiDaTe (DIY)

In questo periodo mi è venuta la mania di riparare da solo le cose che non funzionano, anzi, per dirla all’Americana: DoItYourself (DIY)!

Il motivo principale è che mi sembra inutile spendere soldi per comprare qualcosa di nuovo quando le cose vecchie funzionano ancora discretamente bene ma hanno bisogno di una piccola riparazione.

Come secondo motivo, più filosofico, trovo sbagliata la mentalità generale dell’usa-e-getta: il cellulare non tiene più la carica? fa niente lo butto, ne compro uno nuovo; il computer è lento? me ne serve uno nuovo…

Purtroppo questa mia nuova mentalità si scontra con i meccanismi commerciali delle grandi aziende: molto spesso il ricambio costa più del prodotto nuovo (in particolare se si parla di cellulari) e quindi, di solito, si compra nuovo e si getta il “quasi guasto”.

Ma io non mi arrendo…

Questa settimana ho iniziato con la riparazione del monitor del PC di casa.
Il monitor è un 17 pollici Samsung, che funziona benissimo ma ha qualche problema al cavo del segnale video: tutto viene rappresentato con una bellissima tonalità rosa!
Magicamente, agitando il cavo del segnale, questa tonalità sparisce e l’immagine ritorna nitida e con i colori corretti.
Non ci vuole molto a dedurre che quello che non va è il cavo… e qui iniziano i problemi.

“Vado sul sito della <nota_società_che_vende_prodotti_di_elettronica> e lo compro”

E qui mi imbatto nel primo problema: ci sono 125 tipi diversi di “cavo video” su questo sito, ma tutti sono  sostanzialmente “prolunghe”, nessuno di questi è un ricambio per il mio monitor.
In effetti i monitor recenti, sul retro hanno una presa VGA, in tutto e per tutto simile a quella del PC, e quindi per cambiare il cavi di questi monitor basta una “prolunga” maschio-maschio.

Nel mio caso no. Il cavo entra nella copertura del monitor ed è collegato con 3 connettori…

Il sito della Samsung allora… vuoi che il produttore non abbia i pezzi di ricambio per il suo monitor?
Infatti non li ha… non ha nemmeno un elenco dei ricambi (se non quello dei cellulari). O meglio, ce l’ha, ed è questo, ma è riservato ai dipendenti o ai partner (eh già, un povero consumatore che vuole cimentarsi nelle di riparazioni non può comprare i ricambi).

San Google, aiutami tu!

Sto per lasciarmi andare alla tentazione di buttare tutto, spendere 130 euro e compare un monitor nuovo, magari piatto, non un catafalco come il mio…

Cerca di qua, cerca di là, mi viene l’idea di cercare il manuale di riparazione per il mio modello di monitor: di solito lì dentro c’è il disegno con tutte le parti che compongono l’oggetto e i codici da indicare come ricambi al rivenditore.
Google -> “service manual Samsung” e mi trovo qui.
Questo sito finisce subito nei Segnalibri, sai mai che domani mi voglio comprare il ricambio per l’aspirapolvere…
Dopo aver cercato per un po’ il link da cliccare per scaricare il file, ho trovato il service manual… che però non riporta l’esploso e neanche la lista dei codici dei ricambi.

La ricerca continua: googlando per “samsung signal cable” e cercando qua e la, mi imbatto in questo sito di vendita per corrispondenza che sembra avere il cavo che fa per me. Purtroppo però non ci sono immagini, e anche se il cavo costa solo 12 euro, mando comunque una mail a questi signori per capire se davvero è il cavo che mi serve.

Dopo una settimana e qualche giorno, il signor Calpedel mi ha ancora risposto che… non è il cavo giusto! Però lo possono ordinare ma ci vogliono 3 settimane. Forse è meglio cercare altrove!

Immondizia

Sto per decidermi a buttare il vecchio monitor nella spazzatura quando mi viene il lampo di genio: nel cassone dei rottami al lavoro abbiamo diversi monitor guasti (ma proprio guasti!) che forse hanno il cavo funzionante.
Là da basso trovo un vecchio Samsung, modello diverso ma sempre SyncMaster, come il mio.
Smonto il cavo e… magia, è uguale! OK, i connettori sono uguali, ma forse sono cablati diversamente (anche se improbabile, visto che lo spinotto VGA è sempre uno spinotto VGA).
Vai di tester a confrontare i collegamenti tra spinotto, massa, piedino 1, 7 , 14… a meno di sfighe particolari i cavi sono uguali!

Monta il cavo “cannibalizzato” e prova il monitor: FUNZIONA e alla grande!

Risultato finale:

5 minuti per smontare il cavo guasto
1 settimana di ricerche su internet, imprecazioni, arrabbiature, file corrotti, immagini inguardabili…
10 minuti a smontare il cavo “cannibalizzato”
1 ora e mezzo a verificarlo col tester
10 minuti per rimontare il cavo

130 euro di monitor nuovo risparmiati.

Soddisfatto al 100%!