In questi giorni vengono sbandierati dalle maggiori testate giornalistiche (specialmente il Corriere della Sera qui e qui) gli effetti del decreto del ministro Brunetta contro l’assenteismo.
speravo non fosse l’ennesima prova di giornalismo male informato, ma invece ne ho avuto la conferma leggendo questo post: L’effetto Brunetta e’ una bufala
Analizzando statisticamente i dati forniti dal ministero stesso, emerge che le conclusioni sul fatto che l’assenteismo sia stato ridotto anche del 50% sono quanto meno ottimistiche: campioni non rappresentativi, confronto tra dati raccolti in maniera diversa, nessuna analisi statistica, fanno sicuramente pensare ad un desiderio di mostrare risultati positivi “a tutti i costi”.
Non parlo di malafede, ma sicuramente di una certa incompetenza (come si fa a confrontare mele e pere?? dati di periodi diversi e raccolti in modo diverso?) e di un po’ di voglia di rendere fumosi questi dati.
Prendendo le parole di Luca Neri dal post citato:
Fino al 2006 si dispone di dati complessivi, riferiti alle assenze effettuate in tutta la PA su base annua. Per il 2007 e il 2008 si confrontano i dati del bimestre giugno-luglio di 30 aministrazioni selezionate dal ministero.
Inoltre il ministero non ci fa sapere come sono state selezionate queste amministrazioni. Sono quelle che hanno volontariamente consegnato i dati? O sono state avvisate in anticipo che sarebbero state monitorate? In entrambi i casi e’ possibile che siano state quelle piu’ virtuose a fornire le informazioni necessarie.
Insomma ci danno delle conclusioni tratte però in modo non rigoroso, e baste su dati veri ma raccolti ogni volta con logiche e modalità diverse.
Anche questa è Italia…