L’altra nipota è finita sul giornale, lei e la sua mania di vivere al freddo…
Il sogno d’amore a Rovaniemi: «Ora vivo nel paese di Babbo Natale»
L’altra nipota è finita sul giornale, lei e la sua mania di vivere al freddo…
Il sogno d’amore a Rovaniemi: «Ora vivo nel paese di Babbo Natale»
Mi chiamano dalla sala riunioni perchè hanno bisogno di un indirizzo IP aperto per lo streaming di Bergamo Scienza. Come se niente fosse si materializza di fianco a me Luca Perri.
Così, dal niente.
E mi trovo a scambiare due parole sulle dirette streaming (sue) saltate per il down di Facebook dell’altro giorno, i protocolli di rete e routing, i 6 miliardi persi da Zuckerberg, la Torre del Sole, le persone che non ci sono più…
Una persona molto piacevole e alla mano, che ha interrotto il suo lavoro per dare retta al bimbo di 48 anni che gli si è palesato davanti all’improvviso.
L’evento che stavano preparando in (quasi) segreto è questo: Scienza in Azienda: RadiciGroup
Quando: Sabato 16 ottobre, ore 10:00
Dove: live streaming sui canali social e sul sito di BergamoScienza
Manifestazione: BergamoScienza 2021
Biglietti: accesso gratuito
Ripesco dal passato questo mio scritto pubblicato su “Cresciuto in Oratorio”.
Credevo di averlo postato sul blog, invece non l’ho più trovato… evidentemente ho solo pensato di farlo…
In Oratorio non ho imparato nulla, ma ho imparato tutto.
Non sapevo suonare la chitarra, e non ho mai imparato, però mi sono appassionato alla musica e ho iniziato a suonare la tromba nella banda.
Non sapevo cantare, e non so cantare nemmeno adesso, ma ho fatto un sacco di recital, musical, canzoni coi bambini, sul pullman e sul palco.
Non sapevo recitare, ma mi hanno fatto calcare spesso il palcoscenico, da Giona nella balena a Giuseppe con Maria e il nastro isolante, e le operette, i recital con gli adolescenti.
Non sapevo cosa fosse un mixer, ma mi ci hanno messo dietro spesso, che fosse quello delle luci, dei microfoni, che fosse un occhio di bue o una macchina del fumo.
Non sapevo ridere, mi vergognavo ad esibirmi, ma con un corso di clownerie, son 30 anni che con gli amici di allora portiamo qualche sorriso in giro per palchi, feste e Oratori.
Non ho imparato niente, ma mi hanno insegnato a stare al mondo, a sopportare, a fare senza preoccuparsi troppo di chi guarda e critica, a donare senza aspettarmi niente in cambio, a dire le cose con chiarezza, a mandare giù certe volte, e a urlare certe altre.
Ho imparato tanto… e forse anche insegnato qualcosa.
[In Francia] gli emigranti italiani arrivavano ancora in buon numero. Ricordo che alla fine degli anni cinquanta la Renault aprì un nuovo stabilimento per la produzione di automobili, e dalle varie regioni della penisola, non solo dal sud, arrivarono oltre 700 italiani.
E ci furono problemi. La Renault, in vista di quelli arrivi, costruì degli alloggi in un villaggio non distante dagli stabilimenti di Boulogne-Billancourt, con un sistema di pullman per trasportare avanti e indietro gli operai. Il fatto è che questo villaggio, di 1500 abitanti, si trova di colpo ad ospitare 700 maschi solitari, con un solo caffè biliardo… le ragazze sparirono, blindate in casa, e la popolazione inveì contro questi italiani, che avevano sconvolto la loro vita rubando case e posti di lavoro, mentre il parroco nelle sue prediche cercava di calmare gli animi spiegando che gli italiani non erano unni!
Un dejavù che oggi ci ricorda qualcosa.Piero Angela, Il mio lungo viaggio: 90 anni di storie vissute
Questa settimana niente “5 cose”.
Lunedì 24 settembre è morto, schiacciato tra due autobus, un ragazzo di 14 anni di Ardesio, Luigi Zanoletti.
Non ci sono altre parole.
E’ successo a Gazzaniga. Poteva essere a Clusone.