Una volta eravamo emigranti

[In Francia] gli emigranti italiani arrivavano ancora in buon numero. Ricordo che alla fine degli anni cinquanta la Renault aprì un nuovo stabilimento per la produzione di automobili, e dalle varie regioni della penisola, non solo dal sud, arrivarono oltre 700 italiani.
E ci furono problemi. La Renault, in vista di quelli arrivi, costruì degli alloggi in un villaggio non distante dagli stabilimenti di Boulogne-Billancourt, con un sistema di pullman per trasportare avanti e indietro gli operai. Il fatto è che questo villaggio, di 1500 abitanti, si trova di colpo ad ospitare 700 maschi solitari, con un solo caffè biliardo… le ragazze sparirono, blindate in casa, e la popolazione inveì contro questi italiani, che avevano sconvolto la loro vita rubando case e posti di lavoro, mentre il parroco nelle sue prediche cercava di calmare gli animi spiegando che gli italiani non erano unni!
Un dejavù che oggi ci ricorda qualcosa.

Piero Angela, Il mio lungo viaggio: 90 anni di storie vissute

Perché continuare?

Ultimamente mi chiedo spesso se abbia senso tenere aperto il blog.

Quando ho iniziato nel 2006 ero più che altro incuriosito dalla parte tecnica, da come funzionava questo nuovo (per me) mondo dei CMS (Content Management Systems) che rendeva più semplice e rapido produrre contenuti di qualità senza sapere nulla di HTML, CSS e simili. Bastava scrivere.

In seguito è diventato una raccolta di pagine, siti, link, una specie di catalogo, di elenco di preferiti e di notizie da leggere. Poi è arrivato Google Reader, che hanno chiuso ma tanto c’era NetVibes, e Instapaper, che adesso per colpa del GDPR non funziona più, ma tanto c’è Pocket di Firefox…

Poi mi hanno rubato la bici, e quindi ho smesso di scrivere dei miei giri in MTB.

Adesso praticamente c’è un social per tutto (Facebook, Twitter, Instagram, vari forum, Goodreads o Anobii, il Nikon club, Garmin, Strava, SmashRun, Whatsapp, Telegram e compagnia) e tante volte ho pensato di chiudere il blog, non scrivere più che tanto scrivo anche altrove…

In effetti è già un po’ come se fosse chiuso, ci scrivo pochissimo, e cose molto brevi.

Ma lo tengo, tanto è servito sempre a me più che a qualcun altro… l’articolo più gettonato è ancora quello su Trilioni e triliardi… quindi…

A presto!

Samantha Cristoforetti blasta la gente

Arriva via twitter la risposta di Samantha Cristoforetti alla falsa intervista costruita su di lei e pubblicata su un periodico on line. Non l’ho vista, e non ho nemmeno voglia di andare a cercarla, perchè leggere frasi fatte e luoghi comuni inventati non mi interessa.

La risposta di Samantha è invece da leggere tutta, con calma, da rileggere e capire: una lezione di stile e di etica, oltre che una bacchettata sulle nocche ad un certo tipo di “giornalismo”.

Un miliardo di punti stima ad @AstroSamantha non bastano (come se ne avesse bisogno, dei miei punti stima intendo).

Per chi non frequenta certi ambienti “social”: blastare = controbattere usando argomentazioni ineccepibili e spesso conclusive.