Scrivo poco… e dormo anche meno…

L’ultimo articolo di questo blog è di gennaio… ma tranquilli, sto bene, non mi è successo niente.

La voglia di scrivere mi è rimasta, ma il tempo è poco e lo dedico a cose più interessanti, tipo mia moglie e i miei figli.

Nel frattempo si è chiuso un lungo capitolo della mia vita, e se ne sono aperti altri.

Prima o poi tornerò anche a scrivere. Di tutto un po’…

Nell’attesa vi lascio Snoopy. E si, sto diventando grande.

Farewell speach – Ciao Obama

Se siete stanchi di discutere con degli sconosciuti su internet, cercate di parlare con qualcuno di persona. Se qualcosa dovrebbe funzionare meglio, allacciatevi le scarpe e datevi da fare. Se siete delusi dai vostri rappresentanti, raccogliete le firme e candidatevi voi stessi.

Fatevi avanti, fatevi sotto. Perseverate. Qualche volta vincerete. Altre volte perderete. Presumere che ci sia del buono nel prossimo può essere un rischio, e ci saranno momenti in cui sarete molto delusi. Ma per chi di voi sarà fortunato abbastanza da riuscire a fare qualcosa, da vedere da vicino questo lavoro, lasciate che ve lo dica: può ispirarvi e darvi energia.

Barack Obama

Auguri!

Buon Natale agli amici vecchi e nuovi
Buon Natale a chi lavora e a chi poltrisce
Buon Natale a chi sorride sempre e a chi è sempre incazzoso
Buon Natale a chi mangia il panettone e a chi mangia il pandoro
Buon Natale a chi di motivi per festeggiare non ne ha e a chi è al settimo cielo
Buon Natale a chi suona e a chi ascolta
Buon Natale a chi tifa Dolphins e anche a chi ha sbagliato squadra
Buon Natale ai trombettisti e anche agli altri musicisti
Buon Natale a chi corre al mattino, a chi corre la sera, a chi non può correre, a chi vorrebbe correre
Buon Natale agli informatici e anche a chi fa un lavoro normale
Buon Natale a chi si porta la merenda da casa e a chi mi frega gli Oreo dall’armadio

Buon Natale e felice anno nuovo a tutti!

 

I veri fighi digitali

I veri fighi digitali sono i settantenni di oggi.

telephone_siemens_s62Nati nel ’46, subito dopo la guerra: a andar bene da piccoli avevano le scarpe smesse dei fratelli più grandi, a andar male giravano a piedi nudi.

Quando sono nati la televisione non esisteva, e quel poco di sperimentale che era stato fatto fino al ’39 andò perduto sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Il telefono qualcuno ce l’aveva, ma mica neanche tutti, la Telecom era di la da venire, la SIP produceva elettricità e per avere un apparecchio telefonico a casa, in Lombardia ci si rivolgeva alla STIPEL.

Quando compiono vent’anni è tutto un fermento di innovazione e di benessere, i telefoni di casa si diffondono, le TV non sono più soltanto nei bar o nei locali pubblici ma la gente inizia ad averle in casa, nascono le prime televisioni “private” (o commerciali come si direbbe oggi). Le auto non sono più solo per ricchi.

Dopo altri vent’anni, ormai genitori, spuntano i computer, i telefoni portatili esistono ma questi si , sono una roba da ricchi: solo nei film di 007 ci sono telefoni sulle auto. La televisione è ormai diffusa in quasi tutte le case.nonne

Oggi questi stessi signori li incontri nelle sale d’attesa, dal medico, in posta, che tirano fuori il loro smartphone e iniziano a chattare su Whatsapp, magari col figlio che scrive loro che i nipoti li porta alle due invece che alle quattro.

In 40 anni hanno visto la loro vita trasformarsi: i viaggi farsi più brevi, le distanze annullate, le videochiamate, che erano roba da Star Trek, diventare pane quotidiano per vedere la nipote che vive in Finlandia o l’amico in vacanza a New York. E sono lì, col loro indice impacciato a digitare su una tastiera senza tasti (ormai è tutto touch!) messaggi alla moglie per decidere il pranzo e “ti serve qualcosa in farmacia”, magari derisi dal quindicenne a caccia di Pokémon.

Ma i veri fighi sono loro, sopravvissuti a un cambiamento davvero epocale, e scagliati nel mondo digitale. Loro che quando son nati manco sapevano di essere analogici…