Nel 2023…

Come ogni anno nella mia testa faccio i propositi per l’anno nuovo: mangiare di meno, correre di più, suonare, studiare (o, come si dice oggi, investire in formazione)… poi come tutti gli anni entro la metà di gennaio ho più o meno già mandato tutto a quel paese.

Ecco, quest’anno uguale.

Con la differenza che l’età avanza (quest’anno cifra tonda), correre è sempre più faticoso, il divano è una calamita sempre più forte e suonare lo faccio solo alle prove del martedì.

In un epoca di cambiamento, questa mi sembra una certezza, la certezza che tra 15 giorni avrò già dimenticato i buoni propositi e resteranno solo la bilancia e la TV.

BENACO

Le montagne morbide sono la cornice

di un ritmo oleoso,

piccole lingue d’acqua spuntano

dal blu.

Le vele spruzzano schiuma di nuvole

per unire terra e cielo, ed io

amo disegnare la forma

di parole appoggiate su una panchina

in riva al lago.

Voci e suoni spaiati si inseguono,

scivolano,

il vento soffia bolle che scoppiano

nell’orizzonte che ondeggia.

Il tempo che passa è solo

un leggero tremore

dell’acqua.

Poesia di Monica, disegnetto mio.

Sventola, o tricolore

Oggi è il compleanno del tricolore alla finestra.

Un anno fa, 23 febbraio 2020, l’ultima “uscita”.

Il tricolore sul balcone, la strada vuota, il silenzio dove c’è sempre caos, bar chiusi, supermercati con ingressi contingentati.

La bandiera è ancora li, appesa alla terrazza, in compagnia di quelle dei miei vicini.

Perchè anche se ci siamo sentiti spesso abbandonati o dimenticati in questo anno di lockdown più o meno stretto, ci sentiamo ancora italiani.

Guardiamo avanti, con un filino di speranza.

Non dimentico, ma guardo al futuro.